venerdì 6 marzo 2015

La Riforma del Catasto e il calcolo del valore degli immobili

 

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La Riforma del Catasto si basa sulla necessità di avere un quadro completo e aggiornato sul valore degli immobili e dei terreni, in base al valore che questi oggi hanno sul mercato. Per avere una visione definitiva dovremmo però aspettare il 20 febbraio, al fine di comprendere quali saranno i tempi di attesa della riforma. Intanto, con la pubblicazione del Dlgs 198/2014 è stata definita una commissione censuaria, con altre 106 commissioni provinciali che avranno il compito di aggiornare i valori catastali nei comuni italiani.

Abitazioni senza planimetria

Per gli immobili privi di planimetria verrà considerato il numero di vani, poi moltiplicato per un parametro di conversione variabile in base alla categoria catastale.

Come ricostruire il valore dell’immobile

Per calcolare il valore di un immobile verranno utilizzati i seguenti criteri:

  • indagini sui prezzi di mercato;
  • prezzi degli immobili con caratteristiche simili e situati in zone limitrofe;
  • valore degli immobili determinato dalle aste in tribunale;
  • fotografie eseguite tramite Google Street View.

L’obiettivo è quello di creare per ogni categoria un set di caratteristiche che potrà essere modificato ed integrato a livello locale. Inoltre il valore catastale sarà determinato in via presunta, con una riduzione fissa del 30% per gli immobili a destinazione ordinaria e del 20% per quelli a destinazione straordinaria.

Categoria ordinaria e straordinaria

La categoria ordinaria includerà gli immobili a “destinazione ordinaria” (gruppi A,B,C), subordinata in 8 categorie e indicata dalla lettera “o”. Mentre la categoria speciale (gruppo D) sarà identificata dalla lettera “s” e prevedrà  18 sotto categorie. A differenza di quella ordinaria avrà  una stima diretta, determinata caso per caso da un tecnico, che indicherà il valore dell’immobile.

Categoria “i” per le nuove costruzioni

Sarà introdotta una nuova categoria catastale, indicata con la lettera “i”, per identificare gli immobili in costruzione che devono essere ancora definiti. All’interno dello stesso gruppo andranno anche a confluire abitazioni fatiscenti, oltre tutti quegli spazi non più utilizzabili. Questo sarà possibile anche grazie ad una nuova banca dati istituita dall’Agenzia dell’Entrate che aiuterà i comuni ad individuare immobili fantasma.