venerdì 5 settembre 2014

cosa cambia per i mutui con il taglio dei tassi deciso dalla bce

 

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gtres

nel tentativo di contrastare l'assenza di crescita e il rischio deflazione, la banca centrale europea ha tagliato i tassi di interesse, il tasso di rifinanziamento principale è passato allo 0,05% dallo 0,15%, toccando così il minimo storico. ma cosa cambia, in concreto, per i cittadini? andiamolo a scoprire

i mutui per la casa diventano più raggiungibili, anche se - ricordiamo - rimangono alcune essenziali condizioni: essere considerati solventi ed avere a disposizione la metà del valore dell'immobile

il taglio dei tassi di interesse - per chi ha un mutuo a tasso variabile indicizzato al tasso bce - si traduce in un risparmio tra i 5 e i 10 euro sulla rata mensile di un finanziamento da 100mila euro. più alti sono i capitali e i tempi residui di un mutuo, maggiore è il beneficio derivante dalla manovra, questo perché la quota interessi della rata sarà più consistente e di conseguenza anche il risparmio

il codacons ha fatto sapere che "la decisione della bce di tagliare i tassi portandoli allo 0,05%, produrrà a regime effetti positivi per le famiglie che hanno acceso un mutuo a tasso variabile, seppur di piccola entità"

in base alle prime elaborazioni dell'associazione, il risparmio dovrebbe andare dai 65 euro all'anno per chi ha un mutuo da 100mila euro a 30 anni, ai circa 97 euro per un mutuo da 150mila euro a 25 anni. il codacons ha spiegato che "l'entità dei risparmi, ovviamente, è variabile a seconda dell'importo del mutuo, del tempo residuo e della durata del finanziamento"

e ha aggiungo: "considerato che solo il 2% della famiglie italiane ha attivato mutui direttamente legati al tasso bce, per tutti gli altri occorrerà aspettare che il taglio deciso da mario draghi venga 'adottato' sui tassi praticati dalle banche"