domenica 30 marzo 2014

Comprare casa. Impianti a norma e certificazione energetica. Secondo step

 

Come muoversi per l‘acquisto di un appartamento? Una volta visitata la casa che si vuole comprare, è importante conoscere lo stato di salute degli impianti, a cominciare da quello elettrico. Se, ad esempio, un vecchio appartamento è sprovvisto dell’impianto di messa a terra, qualsiasi dispersione elettrica potrebbe provocare seri danni alle persone. Meglio non correre rischi e accertarsi fin da subito che tutto sia a norma, sicuro e affidabile. Nel decreto ministeriale 37/2008 è specificato come gli impianti, realizzati dopo il 27 marzo 2008, debbano essere dotati della “Certificazione di conformità”, un documento rilasciato dalla ditta installatrice, che prova come l’impianto sia stato costruito rispettando le normative vigenti. La certificazione riguarda numerose tipologie di sistemi: elettrici, protezione dalle scariche atmosferiche, automazione di porte e cancelli, radiotelevisivi, riscaldamento, condizionamento e climatizzazione, idrosanitari, gas, sollevamento e protezione antincendio. Fra le altre cose, nel documento sono contenuti i dati del responsabile tecnico dell’impresa, del proprietario dell’immobile e i materiali impiegati. Per gli impianti più vecchi, vale a dire costruiti prima del marzo 2008, è sufficiente la cosiddetta “Certificazione di rispondenza”, compilata da un professionista iscritto all’albo professionale, con cinque anni di esperienza nel settore impiantistico.
Per quanto riguarda possibili vincoli, è bene chiarire che chi vende un appartamento non è obbligato ad allegare la Certificazione di conformità, ma l’eventuale mancanza deve essere specificata nell’atto di compravendita. Sarà il nuovo proprietario, in un secondo momento, a richiedere il documento, obbligatorio per ottenere dal Comune il Certificato di agibilità: una casa con un impianto fuori norma non può essere abitata.

Un documento che, invece, il proprietario deve obbligatoriamente presentare insieme all’atto di compravendita è l’Attestazione di prestazione energetica (Ape). Solo di recente il Governo ha fatto chiarezza sull’eventuale assenza del certificato che, pur non annullando il rogito, comporta una sanzione pecuniaria che può arrivare fino a 18 mila euro. Ci sono inoltre Regioni dove, per via di norme locali sul rilascio dell’attestato, senza Ape non è possibile concludere la pratica di acquisto. L’Ape è una sorta di “carta d’identità energetica” dell’immobile, mentre l’Ipe (Indice di prestazione energetica) rivela quanto consuma l’appartamento. Anche se molti acquirenti continuano a tralasciare questi dati, è consigliabile valutarli con attenzione. Una casa che consuma poco, magari puntando su fonti di energia rinnovabile, è un investimento che nel tempo può rivelarsi conveniente.