giovedì 22 dicembre 2016

Comprare casa senza anticipo con il fondo garanzia mutui prima casa

 

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Vuoi acquistare un’abitazione ma non hai i requisiti per richiedere il mutuo? Hai un contratto di lavoro atipico che non ti consente di offrire garanzie? Vuoi comprare casa senza anticipo? Uno strumento che ti mette a disposizione lo stato è il fondo garanzia mutui prima casa, che ti permette di ottenere un finanziamento per l’acquisto di un immobile da destinare ad abitazione principale. Vediamo a quali condizioni è possibile accedervi

Fondo garanzia prima casa: come funziona

Il Fondo garanzia mutui prima casa è stato istituito dalla legge 147 del 2013 presso il MEF – Ministero dell’economia e delle finanze e viene gestito da Consap Spa. L’adesione al fondo da parte degli istituti di credito è regolata dal protocollo d’intesa stipulato tra MEF e Abi – Associazione bancaria italiana, l’8 settembre 2014.

Il fondo ammonta a 670 milioni di euro per il triennio 2014-2016. Consente di ottenere garanzie statali per un importo fino al 50% del mutuo per l’acquisto della prima casa o la ristrutturazione dell’abitazione principale con accrescimento dell’efficienza energetica. Per ottenere l’accesso al fondo è necessario rispettare i seguenti requisiti:

  • il mutuo non può essere superiore a 250.000 euro
  • deve essere richiesto per l’abitazione principale
  • l’immobile non deve essere di lusso, ossia classificabile nelle categorie catastali A1, A8 e A9
  • non possedere altre abitazioni, salvo quelle ereditate per successione a causa morte, anche in comunione con altro successore, e concesse in comodato d’uso a titolo gratuito a genitori o fratelli

Per i mutuo garantiti dallo stato attraverso il fondo l’unica garanzia richiesta dalla banca è l’ipoteca sull’immobile, mentre non sono previste altre garanzie non assicurative.

Comprare casa senza anticipo con un mutuo 100%

Un problema che affligge giovani precari e famiglie è riuscire a comprare casa senza soldi da parte, quindi senza versare alcun anticipo, richiedendo un mutuo pari al 100% del valore dell’immobile.
Come riportato dall’Abi la Banca d’Italia ha chiarito che la garanzia del fondo può coprire fino al 100% del valore della casa. Si tratta dunque di uno strumento di sicuro interesse per chi, non potendo contare su un contratto di lavoro stabile o un aiuto dai genitori, ha difficoltà a versare un acconto per l’acquisto della casa.

Come si accede al Fondo garanzia mutui prima casa

L’accesso al fondo non è legato a limiti di reddito: chiunque può presentare domanda. Tuttavia, nella concessione delle garanzie viene data priorità a:

  • giovani coppie: nuclei familiari costituiti da almeno due anni, coniugati o conviventi more uxorio, in cui almeno uno dei componenti abbia età inferiore ai 35 anni
  • nuclei monogenitoriali con figli minori: madri o padri soli, separati, divorziati o vedovi con almeno un figlio convivente minore
  • giovani di età inferiore ai 35 anni titolari di un contratto di lavoro atipico
  • assegnatari di case popolari

Tali categorie di mutuatari hanno diritto a un tasso calmierato che non può superare il tasso effettivo globale medio sui mutui pubblicato trimestralmente dal MEF.

Per richiedere l’accesso al fondo è necessario presentare alla banca o intermediario finanziario a cui si richiede il mutuo prima casa il modulo scaricabile sul sito dell’Abi, dove andranno indicati:

  • Dati personali di chi richiede il mutuo prima casa
  • Possesso dei requisiti necessari per l’accesso al fondo
  • Riferimenti dell’immobile che si intende acquistare: città, provincia, via, numero civico, edificio, scala, interno

L’elenco delle banche e degli intermediari aderenti è consultabile sul sito di Consap

Fondo garanzia prima casa: uno strumento soprattutto per i giovani

Tra febbraio 2015 e marzo 2016 secondo l’Abi sono state presentate richieste di accesso al Fondo garanzia mutui prima casa per 808 milioni di euro, di cui 531 milioni già erogati o in attesa di essere concessi. Il 58% dei mutui è stato concesso a giovani di età inferiore ai 35 anni.
Anche l’adesione delle banche è cresciuta in modo notevole: da 62 istituiti presenti nel febbraio 2015 a 450 nel marzo 2016, con una presenza maggiore in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Sicilia e Lazio.