domenica 24 settembre 2017

Non è ancora possibile parlare di ripresa del settore, ma solo di un mercato delle opportunità"

 

Dopo otto anni al fronte della FIAIP, Paolo Righi, nel corso del Congresso Nazionale che si sta svolgendo in questi giorni a Verona, lascerà l'incarico di presidente della Federazione italiana degli agenti immobiliari professionali. Una carica che per lui ha significato anni di dure battaglie e altrettante soddisfazioni per un maggiore riconoscimento e migliori condizioni nello svolgimento della professione di mediatore. Con idealista news Righi fa un bilancio di questi ultimi otto anni, illustrando i cambiamenti che hanno interessato il settore e la professione, e quali sono i temi ancora aperti che lascerà nelle mani del suo successore.

Un bilancio dei suoi anni come presidente della FIAIP

Sono stati anni intensi, in cui è successo di tutto, in cui a cambiare è stato tutto il modello economico e sociale di riferimento. E questo cambiamento, questo nuovo modo di fare business, ha modificato la FIAIP che ha risposto in maniera egregia alla crisi del 2008. Abbiamo attraversato indenni questi anni e ci siamo rafforzati. Le modalità di rapporto con i clienti si sono modificate. Come ha messo in evidenza l’ultima analisi di Tecnoborsa, la vendita attraverso le agenzie è passata dal 43% al 60%.

Com’è cambiata la figura dell’agente immobiliare in questi anni?

Fino al 2008 agli agenti veniva affidato un ruolo di secondo piano nella compravendita immobiliare: il loro compito era semplicemente quello di mettere sul mercato un bell’appartamento. Oggi il cliente cerca un professionista, una persona capace, attiva, a cui affidare la ricerca stessa di una casa.

Com’è cambiato il mercato immobiliare?

Per vari anni l’atteggiamento delle banche ha frenato l’acquisto, senza contare che nel 2011 il governo Monti ha innalzato la tassazione sulla casa, portandola da 9,5 a 25 miliardi. Con contraccolpi fortissimi sul mercato immobiliare. Oggi il numero delle compravendite è cresciuto, ma i prezzi sono ancora stabili, quindi non si può ancora parlare di una vera e propria ripresa. Quando le compravendite aumentano, ma i prezzi rimangono stabili si può parlare solo di mercato delle opportunità. La gente non si fida più delle banche, non compra più Bot, le altre forme di rendimento non danno più alti profitti quindi punta su un investimento prudenziale a medio-lungo termine come è quello sulla casa.

Come presidente Fiaip ha combattuto varie battaglie, di quali va maggiormente fiero?

Come Fiaip abbiamo combattuto le battaglie che ritenevamo giuste e non quelle che pensavamo di vincere, altrimenti sarebbe stato troppo facile. Una di quelle che sicuramente mi ha dato più soddisfazione, e che forse è stata percepita meno dagli agenti, è stata quella con Enasarco (Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio, ndr) che voleva portare tutti gli agenti verso una nuova tassazione previdenziale che avrebbe comportato un aumento dai 3.000 ai 10.000 euro l'anno. Ma siamo arrivati in tempo e solo alcuni sono caduti nella trappola. Oggi siamo in ottimi rapporti con Enasarco, è una battaglia che abbiamo vinto.

Un’altra delle battaglie di cui vado fiero è stata quella per modificare la 39/89 e inasprire le sanzioni contro gli abusivi. Dopo aver ottenuto il consenso di tutta l’assemblea del Senato, la legge si è arenata alla Camera. Ma noi stiamo facendo pressione affinché questa norma venga approvata.

E quali invece le battaglie più recenti, come ad esempio quella per gli affitti brevi

Prima di tutto siamo riusciti a far avere una proroga importante per il pagamento della prima rata della cedolare secca, perché siamo riusciti a far capire che gli agenti immobiliari non potevano diventare in tre giorni sostituti d’imposta, facendo applicare lo statuto dei contribuenti. In caso contrario sarebbero già scattati i controlli e le relative sanzioni.

Adesso l’Agenzia delle Entrate ha assicurato che invierà a tutti gli agenti, indipendentemete dall’associazione a cui appartengono, dei tutorial/guida. Abbiamo anche avuto un incontro con il viceministro Casero, perché esiste una volontà politica di coinvolgere gli agenti immobiliari come se si trattasse di funzionari pubblici. La soluzione per noi sarebbe a questo punto quella propugnata da tempo anche da Confedilizia: estendere la cedolare secca a tutti i tipi di locazione, non solo quella abitativa.

Qual è l’eredità che vuol lasciare al suo successore?

Sicuramente in un mercato così problematico come quello degli ultimi otto anni sono stato un presidente di “guerra”. In eredità lascio le cose che ancora restano da fare. In primis, la battaglia contro l’ingresso delle banche nel mondo immobiliare. Non perché non vogliamo la concorrenza, ma per far capire che gli istituti di credito hanno uno specifico ruolo sociale, quello di finanziare le imprese, e nel momento in cui diventano loro stesse imprese rubano ricchezza alla società e alla classe media. Ognuno deve fare il proprio lavoro, se ognuno in Italia facesse bene il proprio lavoro non ci sarebbero problemi.

Cosa auspica per la professione?

Sicuramente che gli agenti escano dalle Camera di Commercio e che la mediazione diventi finalmente una professione intellettuale, con uno specifico percorso di studi. Il corso che si fa oggi presso le Camere di Commercio non copre neanche il 50% di ciò che comporta oggi essere un agente immobiliare, in alcuni di questi corsi non si tratta neanche l’antiriciclaggio.

Ma sicuramente è necessario che a cambiare sia la mentalità dell’agente immobiliare, con un’industrializzazione delle conoscenze, una maggiore professionalità, la creazione di reti a livello locale e regionale. Noi abbiamo messo a disposizione gli strumenti, però se non c’è una presa di coscienza da parte degli agenti, poco si potrà fare. Non sono gli strumenti a fare il mercato, ma gli operatori. Io auspico anche la creazione di un’associazione unica che rappresenti tutti gli agenti immobiliari e che sia espressione al 100% degli operatori di questo settore.

Di cosa si occuperà Paolo Righi dopo l'elezione di un nuovo presidente?

Dopo una meritata vacanza, sicuramente continuerò a lavorare in, e per, questo settore. Anche se sarò un past president molto defilato. Chi è stato presidente lo è tutta la vita, è una malattia. Come io ho prestato il mio operato a favore degli altri agenti di questa categoria, mi aspetto che facciano lo stesso anche per me.