domenica 15 gennaio 2017

Come verificare se il mutuo ha un tasso di usura?

Come verificare se il mutuo ha un tasso di usura?

Bisogna leggere bene il contratto prima di firmarlo e verificare che i tassi di interesse e di mora siano sotto il tasso soglia. A che cosa si ha diritto?

O si ha la vista buona o ci vogliono gli occhiali spessi, oltre al tempo e la pazienza. L’unico modo di verificare se il mutuo ha un tasso di usura è leggere per bene il contratto che si firma con la banca. La lettera piccola, ecco: proprio quella lì. Nel contratto del mutuo, nel capitolato e nelle condizioni generali c’è scritto quanto c’è da pagare di interessi per il mutuo richiesto. Se questo tasso di interesse non rispetta i limiti stabiliti, il cliente deve sapere che ha diritto a due cose: la ridefinizione del tasso applicato e la restituzione di quello che è stato pagato di troppo. Ce ne sarebbe una terza: chiedere il risarcimento di eventuali danni, sia in sede civile sia in sede penale quando si avverte che ci siano i presupposti per il reato di usura. Mai avere paura della banca: quando si deve rivendicare un diritto non è il caso di tirarsi indietro.

Quando il mutuo ha un tasso di usura?

La legge [1] impone che il calcolo degli interessi sul mutuo venga fatto sulla media dei tassi rilevati trimestralmente dal Ministero del Tesoro. C’è, comunque, una soglia che ha un “prima” e un “dopo”. Il punto intermedio è fissato al 14 maggio 2011, data in cui è entrato in vigore il decreto legge che ha modificato la soglia in questione [2]. Fino a quel giorno, i tassi si calcolano aumentando della metà quelli medi pubblicati dal Ministero. Da quel giorno in poi, si calcolano aumentando del 25% e aggiungendo il 4%. La differenza tra il limite e il tasso medio non può essere, comunque, superiore a 8 punti percentuali.

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Tutto ciò che eccede da questi valori è da considerare un tasso di usura.

Badate bene: il tasso effettivo globale medio è verificabile anche sul sito della Banca d’Italia che, ogni tre mesi, pubblica il tasso medio a cui è possibile scambiare denaro.

Tassi di usura sul mutuo: cosa dice la Cassazione

Per la Corte di Cassazione, la questione chiave è il momento in cui gli interessi sono promessi o convenuti a qualsiasi titolo [3]. Ma la Suprema Corte si spinge oltre e sostiene  che, se sul contratto viene pattuito un interesse di mora superiore al tasso usuraio in quel momento in vigore, «la clausola è nulla e non sono dovuti interessi», come dettato dal Codice civile [4].

Non è un dettame da poco: perché, non a caso, le banche che hanno mangiato la foglia hanno inserito nei contratti di mutuo clausole del tipo: «Gli interessi di mora sono determinati nella misura annua pari al tasso applicato al mutuo, maggiorato di un tot di punti percentuali, fermo restando che la misura di tali interessi, nel momento in cui essi sono promessi o comunque convenuti, non potrà mai essere superiore al limite fissato dalla legge, dovendosi intendere, in caso di teorico superamento di detto limite, che la loro misura sia pari al limite medesimo».

Questa è una delle clausole fondamentali da leggere sul contratto (con la vista buona o con gli occhiali spessi) per verificare se il mutuo ha un tasso di usura. Se questa clausola non c’è, il tasso di mora può essere applicato nei modi più diversi. E l’importante è stabilire che sia il tasso di interesse sia il tasso di mora, al momento della stipula del contratto, siano sempre e comunque sotto il tasso soglia.

[1] Art. 2, legge n. 108/1996.

[2] Dl n. 70/2011.

[3] Cass. sent. n. 350/2013.

[4] Art. 1815 cod. civ.