venerdì 26 febbraio 2016

Rendita catastale, come ridurla ai fini delle imposte


Ecco tutti in casi in cui è possibile ridurre la rendita catastale di un immobile, così da abbassare le imposte come TASI e IMU: casistica, requisiti e procedura.



Catasto
La rendita catastale è un parametro utilizzato in diversi algoritmi per il calcolo delle imposte sugli immobili (comprese TASI e IMU); per ridurne il valore, magari per renderlo più aderente a quelli che sono i prezzi del mercato immobiliare, esistono diverse strade.


Stato

Se l’immobile di cui si intende abbassare la rendita catastale è una unità molto vecchia, in stato di degrado o priva di servizi igienici, è possibile presentare agli enti preposti una denuncia di variazione di rendita, mediante un intermediario o un professionista come un tecnico specializzato, che comporterà anche l’esenzione dalle imposte sugli immobili.Nel caso in cui il fabbricato sia di vecchia costruzione e solamente in parte degradato, è possibile frazionarlo e distaccarlo in due porzioni logorate, classificate diversamente e in un’altra categoria, così da abbassare la rendita catastale complessiva.


Utilizzo

Spesso, ad avere una rendita catastale eccessivamente elevata sono anche le unità immobiliari una volta adibite a negozi, successivamente chiusi o adibiti a magazzini, depositi o laboratori. Anche in questi casi è possibile richiedere una variazione catastale ed una riduzione della classe di merito, che avrà come effetto anche una riduzione della rendita.


Errori di censimento

Alcuni immobili residenziali hanno invece una rendita catastale troppo alta per errori di censimento: in questi casi è necessario presentare una specifica istanza di rettifica, che viene definita in autotutela, portandola all’ufficio provinciale dell’agenzia del Territorio appartenente alla propria zona residenziale o alla proprio territorio regionale. Una volta corretto l’errore, la rendita catastale risulterà ridotta.