domenica 15 aprile 2018

Prezzi della case ancora in calo nel 2018: mappa variazione annuale e trimestrale, valori al m2


Continua a cadere il valore nominale delle case di seconda mano in Italia, che segna un decremento dell’1,2% nel primo trimestre dell’anno. Secondo i dati del marketplace immobiliare idealista, il prezzo delle abitazioni è sceso fino a una media di 1.799 euro al metro quadro dopo i mesi invernali. Non si attenua la tendenza ribassista del mattone che fa registrare -3,8% su base annua.

Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “è un dato che fotografa fedelmente l’andamento contrastato del mercato, con segnali di recupero nei grandi centri e nelle aree cittadine più richieste, mentre nei mercati provinciali si assiste alla svalutazione costante del mattone.
La ripresa selettiva dei valori immobiliari è dovuta solo in parte a motivi economici e fa i conti con una fase di profonda trasformazione della società italiana, dove i nuclei familiari si sono ridotti, la popolazione invecchia e c’è un surplus di immobili di ampia metratura difficili da piazzare concentrati nelle aree metropolitane e in provincia. Tutti fattori che finiscono per pesare sull’andamento generale dei prezzi”.

Regioni


Il trend negativo dei valori immobiliari investe tutte le regioni italiane ad eccezione del Piemonte (0,9%%) e del Trentino Alto Adige (0,1%). Tutte le altre regioni chiudono il trimestre in saldo negativo con i ribassi maggiori nelle Marche (-2,9%) e in Umbria (-2,3%); cali superiori all’un per cento in altre 9 regioni guidate dal meno 1,9% di Lazio e Abruzzo.
La Liguria si conferma la regione con i prezzi più elevati, a una media di 2.594 euro al metro quadro, seguita dalla Valle d’Aosta (2.426 euro/m²) e Trentino Alto Adige (2.406 euro/m²). La regione più economica è la Calabria, con 889 euro al metro quadro, davanti al Molise (1.009 euro/m²) e la Sicilia (1.122 euro/m²).

Province


Oltre il 60% dei mercati provinciali chiude il primo trimestre dell’anno in saldo negativo. Le macroaree che hanno fatto registrare le variazioni più ampie sono Ascoli Piceno (-6,7%), Barletta-Andria-Trani e Terni, entrambe con un calo nell’ordine del 6,4%. All’opposto è Gorizia (9,3%) a comandare la graduatoria degli aumenti, davanti a Alessandria (8%) e Cremona (7,8%). 

Sul fronte dei prezzi di vendita Savona (3.386 euro/m²) è sempre la provincia più cara, davanti a Bolzano (3.165 euro/m²) e Imperia (2.704 euro/m²), mentre Biella chiude la graduatoria con soli 648 euro/m².

Città


I mercati cittadini rimangono prevalentemente dominati da svalutazioni, più forti nei centri intermedi. I grandi mercati trainano la ripresa dei prezzi, attestata dai tassi di crescita di Torino (6,1%), Milano e Firenze (entrambe in aumento del 2,3%). Anche Napoli (0,5%) chiude il trimestre in saldo positivo, pressocché stabili Bologna, Roma e Venzia; saldi negativi si segnalano solo a Genova (-0,7%) e nelle altre aree metropolitane del Sud Italia.

Negli altri capoluoghi l’andamento dei prezzi è caratterizzato da variazioni di maggiore entità rispetto ai grandi mercati. In generale i mercati intermedi denotano ancora un’elevata instabilità, come dimostrano le forti contrazioni di Frosinone (-9,2%), Teramo (-7,9%) e Vercelli (-6%) da un lato e i rimbalzi di Alessandria (9%), Lucca (5,9%) e Cuneo (5,4%) dall’altro.

Venezia (4.380 euro/m²) continua a dominare la graduatoria dei prezzi di vendita precedendo Firenze (3.519 euro/m²) e Bolzano (3.446 euro/m²). Nella parte bassa del ranking stazionano Agrigento (836 euro/m²), Caltanissetta (732 euro/m²) e Biella, la più economica, con 720 euro al metro quadro.


Fonte idealista

PDF icon idealista_rapporto_1q_2018.pdf