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Sono circa undici gli articoli contenuti nel decreto Lupi per rilanciare il mercato degli affitti. Fra le norme di maggior impatto, la cedolare al 10%, un piano di dismissione degli alloggi sociali e le detrazioni Irpef pressochè triplicate. Resta in sospeso, come sempre, il nodo coperture.
Il decreto casa-bis che dovrebbe contenere misure definitivamente riformatrici (e non più tampone) per rilanciare il mercato degli affitti andrà all'esame del Consiglio dei Ministri il 13 dicembre prossimo, quando saranno terminati i confronti con le Regioni e le altre parti interessate. La bozza del decreto è stata diffusa dal Ministero delle Infrastrutture ed è ancora soggetta a modifica: gli articoli contenuti nella bozza, attualmente undici, sono destinati probabilmente a salire a quota quindici. Vediamo le principali misure:
- si pensa a un'ulteriore riduzione dell'aliquota della cedolare secca dal 15 al 10%, dopo quella disposta recentemente dal decreto legge 102 per le aree ad alta tensione abitativa ove è possibile stipulare contratti di affitto a canone concordato;
- Imu fissa al 4 per mille (rispetto all'attuale media del 9 per mille) per chi affitta un appartamento a canone concordato;
- detrazioni Irpef fino a 900 euro se il reddito non supera i 15.493,71 euro, e di 450 se il reddito è compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro per chi affitta un alloggio di housing sociale e possibilità, da parte dell'inquilino, di riscattarlo dopo sette anni, con una formula che prevede "parte dei corrispettivi pagati al locatore in conto del prezzo di acquisto futuro dell'alloggio e per altra parte in conto affitto";
- alle imprese sarà consentito detrarre dalla base imponibile Irpef, Ires e Irap i redditi derivanti dalla locazione degli alloggi sociali che hanno realizzato o ristrutturato, nella misura del 40% per i primi quattro anni dalla conclusione e del 60% nei successivi sei;
- applicazione dell'aliquota Iva ridotta al 4% per appalti, subappalti e acquisto di materiali relativi alla realizzazione di edifici destinati per almeno il 50% ad housing sociale e vincolati a tale destinazione per almeno 10 anni;
- misure per l'alienazione del patrimonio pubblico e piano di recupero di 12mila alloggi sociali l'anno per una spesa stimata in 500 milioni;
- fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione al quale vengono assegnati 100 milioni di euro per il 2014 e altri 100 per il 2015.
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