venerdì 31 gennaio 2014

Una casa con soffitti che definiscono le funzioni

In 80 mq sono stati ricavati tanto spazio per contenere, una stanza da adibire a studio e nella camera matrimoniale la cabina armadio.


L’abitazione cambia volto con un progetto di rinnovamento radicale che ridisegna gli interni, affidando alle finiture e all’illuminazione un ruolo fondamentale nella definizione dello spazio. La superficie, ben scandita e organizzata, risulta anche sfruttata meglio, con ambienti vivibili e altamente funzionali. L’appartamento di circa 80 mq, situato in un edificio costruito alla fine degli anni ’70, è caratterizzato da una pianta allungata. L’ingresso, che si trova al centro della casa, separa il soggiorno aperto dagli altri ambienti – studio, camera e bagno – tutti distribuiti da un ulteriore disimpegno chiuso. Il progetto di ristrutturazione ha aperto la cucina sul living e trasformato il corridoio in zona pranzo, dando più respiro al salotto. Grazie all’uso di una serie di controsoffitti a varie altezze e della luce differenziata, sono state poi definite le varie funzioni.
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  • Il soggiorno è uno spazio aperto al quale si accede direttamente dall’ingresso. Si articola in tre zone comunicanti – salotto, pranzo e cucina – che si susseguono in un percorso fluido e gradevole, oltre che bene illuminato. L’arredamento abbina elementi di produzione a pezzi realizzati su misura, giocando sul contrasto cromatico bianco/nero accostato a tonalità marroni. Radiatori dimezzati: su ogni calorifero esistente è stato applicato un carter in lamiera di alluminio piegata, realizzato a misura. Con questo “guscio”, verniciato di volta in volta secondo il colore delle pareti, il corpo scaldante si integra meglio con l’arredamento; in più risulta protetto senza venir meno alla sua funzione principale. • Divano: Kube di Linea Italia • Mobile giorno: collezione Spazio Moduli di Pianca • Tappeto salotto: Ikea
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  • La zona pranzo si sviluppa lateralmente rispetto alla porta d’ingresso. È in una posizione comoda tra il salotto e la cucina, e bene in luce di fronte alla finestra. È arredata con un tavolo di produzione artigianale, in noce nazionale massello, verniciato trasparente opaco. Di fianco, il mobile giorno è realizzato su misura in legno laccato opaco color tortora. • Sedie: Lizz di Kartell • Tappeto: Galles di Gandia Blasco
Illuminazione: mix tra diffusa e dedicata
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Luce diffusa
È il tipo di illuminazione che dà una visibilità omogenea allo spazio di una stanza, senza caratterizzarne o – al contrario – penalizzarne una parte. l È sempre consigliabile utilizzare sorgenti a basso consumo che, con ottime prestazioni per quanto riguarda la luminosità, hanno anche un minor impatto ambientale. Con il neon: nella casa, all’interno del controsoffitto che si estende dall’ingresso alla cucina sono inseriti lungo i bordi alcuni neon allineati che servono a illuminare in modo diffuso e generale sia la zona cottura sia il salotto. Si comandano da più punti dell’ambiente.
Luce dedicata
Il fascio luminoso – ad alta densità – viene concentrato dalla fonte in modo diretto. Si formano così zone in luce e di massima visibilità, sottolineate da ombre nette e definite. Si tratta di un tipo di illuminazione d’effetto adatto per valorizzare determinate aree e per gli spazi di passaggio.
1. Con faretti a incasso
Il vantaggio di questi apparecchi è anche estetico perché si integrano perfettamente nella muratura, con zero impatto visivo, e ne resta percettibile solo la luce emessa. Sono stati utilizzati in ingresso e nell’area cottura.
2. Con luci spot
Fisse oppure orientabili, talvolta con la possibilità di variare l’ampiezza del cono luminoso, sono lampade che danno luce d’accento.
In corrispondenza del tavolo, a coppie sono applicate al soffitto in serie: illuminano bene il piano in tutta la sua lunghezza.

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  • La cucina è stata “aperta”: sviluppandosi sul fondo della casa resta comunque indipendente. Per una vista più gradevole dall’ingresso e dalla zona pranzo, la parte cottura è di lato lungo la parete – così rimane nascosta – mentre di fronte sono sistemati i moduli a colonna.
    Il controsoffitto a quote variabili: per scandire lo spazio aperto e definire le diverse aree funzionali, nell’ambiente giorno è stato costruito un controsoffitto che, nel suo sviluppo in lunghezza, ha altezze differenti calcolate dal plafone: 50 cm al centro, in corrispondenza del tavolo; 60 cm alle estremità, dove ci sono rispettivamente l’ingresso e la zona cottura. Estetica: soluzione architettonica d’effetto, il controsoffitto permette di definire i volumi interni, disegnandone nuovi contorni e riformulandone le dimensioni. Con l’integrazione di corpi illuminanti, poi, si regola la percezione dello spazio: lo si desidera più raccolto e circoscritto? Il controsoffitto abbasserà parecchio il plafone e avrà luci a incasso. Si ricerca una sensazione di maggiore respiro? Serve un controsoffitto poco distante dal plafone e accessoriato con fari a spot. Praticità: realizzato in cartongesso, in genere retto da un’orditura metallica, regola l’umidità ambientale e funziona come isolante termico e acustico.
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  • La zona cottura è delimitata dall’elemento a penisola che, con il top a sbalzo, è anche un piano snack oltre che superficie d’appoggio. Griglie per l’aria: mimetizzato con le pareti, grazie alla stessa colorazione in tonalità bruna, un vano tecnico contiene un aspiratore di fumi elettrico che, tramite griglie di aerazione, permette il ricambio d’aria nella zona cottura, integrando la funzione della cappa. La cappa a parete: può avere il motore separato, da installare all’esterno della cucina o della casa: si migliorano le performance di aspirazione e si riduce il livello sonoro percepito. Grazie a viti di regolazione, questo modello si installa anche su muri parzialmente rivestiti. Il bordo inferiore deve essere a minimo 30 cm dal piano cottura elettrico o a minimo 40 cm se a gas. In cucina il pavimento è in piastrelle di gres porcellanato smaltato, resistente e di facile pulizia; nella zona giorno è posato invece parquet in rovere spazzolato. Per raccordare i due rivestimenti – di spessore concorde – in fase di posa è stato inserito a filo pavimento un profilo in alluminio anodizzato. • Cucina: composizione in laccato bianco lucido, con pensili in vetro e profili in alluminio, di Zecchinon • Piano di lavoro: Grain colore Taupe di Stone Italiana • Cappa: Om in vetro bianco di Elica • Sgabelli: di Ikea
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  • Anche in camera si è preferito separare le funzioni, soluzione favorita dall’ampia superficie di 20 mq: gli armadi sono all’interno del vano guardaroba/spogliatoio ricavato all’ingresso e non interferiscono con lo spazio destinato al letto. Nella stanza si è optato per toni soft: dal parquet in rovere naturale, finitura vernice trasparente, al letto tessile verde muschio, alle tende candide come la tinteggiature alle pareti. • Letto: di Ikea • Applique: Nomad Minimal di Supermodular • Lampade a incasso: Sistema Rubino di Sera
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  • Il vano guardaroba è attrezzato con due armadi a tutt’altezza posti di fronte e dotati di ante scorrevoli salvaspazio. Sono realizzati su misura in laccato bianco opaco. Sulla parete di fondo, lo specchio applicato direttamente al muro e un’applique per illuminare.

La cabina armadio
In questo caso è stata ricavata utilizzando esclusivamente elementi d’arredo. Altre volte la struttura viene realizzata in muratura o cartongesso, e poi attrezzata all’interno con strutture modulari, cassettiere e specchi.
● Per quanto riguarda l’illuminazione, serve una soluzione dedicata con luci che non falsino i colori. Attrezzata al centimetro: a ridosso di un muro, due armadi a tutt’altezza e sistemati uno di fronte all’altro delimitano il vano.
● Optando per ante scorrevoli che non ingombrano, tra i due contenitori servono 80-100 cm liberi.
● Per la chiusura dello spazio basta un binario a soffitto con un pannello.PIANTA_RONCHI2

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  • Il bagno viene idealmente suddiviso in tre posizionando il box doccia nel mezzo. Come nella zona giorno, anche qui un controsoffitto, che riproporziona il volume abbassandone l’altezza da 300 a 240 cm, individua le aree funzionali con l’ausilio di luci differenti. Davanti alla doccia, l’inserimento di parquet nel pavimento in gres raccorda l’area lavabo e quella dei sanitari. È realizzato in listelli di teak, posati con la stessa tecnica utilizzata per i ponti delle navi. Tra gli elementi, fissati sul massetto, viene applicato del silicone nero che favorisce i movimenti del legno. Sulle pareti del bagno il rivestimento si estende sino a 210 cm di altezza, raccordandosi al profilo superiore della porta. • Lavabo: di Scarabeo • Rubinetteria: Font di Gessi • Piatto doccia: Avantgarde Superplane di Kaldewei • Sanitari: Monò di Ceramica Flaminia
FOCUS ON: Teak in bagno
Il pavimento in parquet in questo locale non è più un tabù: basta scegliere il legno adatto. ● Perché preservi nel tempo caratteristiche estetiche e prestazionali bisogna orientarsi su essenze in grado di resistere all’umidità e al contatto diretto con l’acqua. ● Una di queste è senz’altro il teak: si tratta di un legno durevole, insensibile alle muffe e molto resistente. ● È preferibile poi utilizzare parquet di tipo prefinito, i cui listelli sono formati da uno strato superficiale di legno nobile (almeno 2,5 mm perché si possa denominare parquet) e da un supporto che assicura stabilità e indeformabilità al rivestimento. ● Attenzione infine al piano di posa: il massetto deve essere realizzato con prodotti premiscelati ad asciugatura rapida.
Il progetto
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Progetto: Zerotrearchitetti associati con Alessandro Ronchi, Tel. 039/6043092, info@zerotrearchitetti.it – Foto: Cristina Fiorentini

75 mq: 10 idee per far sembrare più grande la casa

10 idee facili da copiare trasformano l’abitazione, ristrutturata e ripensata nel look. Dai colori all’arredo, ogni scelta ha permesso di ampliare visivamente gli ambienti facendoli sembrare più profondi, alti e spaziosi.

Un trilocale luminoso, caratterizzato dalla forma insolita della pianta, è diventato più funzionale grazie a un progetto di ristrutturazione che ha ripensato la distribuzione e il peso dei diversi spazi. Così, da uno schema molto tradizionale si è passati a un taglio contemporaneo, con ambienti giorno più grandi e aperti e una zona notte ben divisa e organizzata. Altri obiettivi raggiunti sono stati quelli di aggiungere un secondo bagno e di sfruttare al meglio le zone di passaggio, attrezzate con elementi contenitori. Nelle scelte d’arredo, all’insegna dei toni e delle linee soft, le finiture e i rivestimenti tessili hanno un ruolo da protagonisti nel costruire un insieme omogeneo, di sobria eleganza.
1) Tutto in chiaro
I toni neutri amplificano e valorizzano la luminosità naturale che rappresenta, in tutta la casa, un punto di forza. Dal soffitto al pavimento, passando per gli arredi, i colori della zona giorno giocano su nuance che vanno dal bianco all’écru, privilegiando nei rivestimenti il lino e i tessuti leggeri.
2) Superfici in vetro
Il piano in vetro acidato del tavolo, oltre alla leggerezza visiva dovuta alla semitrasparenza del materiale, consente anche di avere superfici di spessore ridotto a soli 1-1,5 cm.
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  • In soggiorno il tavolo da pranzo e la zona conversazione si succedono all’interno dell’open space. Il divano trasformabile di linea morbida, che si prolunga con un elemento a chaise longue, è disposto in modo da godere al meglio della luce naturale; completa la composizione una seduta di design coordinata con quelle intorno al tavolo. Sulla parete un “finto parallelepipedo” in metallo simula un effetto 3D. • Divano trasformabile: Fivetonine di Flou • Poltroncina: Daw di Vitra, design Charles & Ray Eames • Lampada a sospensione: Tolomeo di Artemide, design Michele De Lucchi.
3) Luci in alto
Nella zona giorno l’illuminazione è risolta senza elementi da terra che toglierebbero spazio nell’ambiente. Sono state invece utilizzate applique e sospensioni a braccio orientabile che, estendendosi o accorciandosi, possono illuminare alternativamente più aree funzionali.
4) Mobile sospeso
Alle spalle del tavolo, una console con ante a ribalta, fissata a parete a circa 90 cm da terra, permette di disporre di un lungo piano d’appoggio e di vani contenitori. La profondità di soli 35 cm (pari a quella di un pensile da cucina) consente un passaggio agevole.
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  • L’ingresso dell’abitazione si apre direttamente sul living che integra le diverse funzioni, collegate tra loro ma comunque ben individuate. La cucina in linea si estende lungo la parete immediatamente a sinistra della porta d’entrata: il tavolo da pranzo, disposto al centro, è elemento di collegamento tra la zona operativa e l’area conversazione. Nella zona pranzo alle spalle del tavolo – sopra il mobile sospeso – la parete è decorata con tre pannelli in tessuto che riprendono le tonalità dominanti della casa, bianco ed écru. • Tavolo: Sushi di Kristalia • Sedie: DSR di Vitra, design Charles & Ray Eames • Mobile sospeso: Today di Passport
5) La cucina in linea
Completamente a vista, la zona operativa si sviluppa lungo la parete cieca, sul cui sfondo chiaro quasi “scompare”. Per ottenere un effetto di maggiore leggerezza, lavello e piano cottura sono incassati in moduli base sospesi. La cucina diventa il prolungamento del mobile del soggiorno che è della stessa profondità e ha sempre la finitura bianca.
6) Parquet in bianco
Anche il pavimento chiaro, come le pareti e gli arredi, contribuisce a diffondere la luce negli ambienti facendoli apparire più grandi. Si tratta di una finitura sbiancata in cui la tonalità calda tipica del rovere è modificata da un trattamento che può essere effettuato prima o dopo la posa, a seconda del tipo di parquet: sul legno, in precedenza levigato, viene stesa una vernice bianca molto diluita e non coprente che schiarisce senza nascondere le naturali venature.fiorentini-s-margherita-cucina2
  • La composizione della cucina, in laccato bianco lucido, ha il top rivestito da una lastra in vetro temperato; l’alzata tra le basi e i pensili è invece in vetro opalino. A un’estremità, le due colonne ospitano rispettivamente il frigorifero e il forno. ■ Programma cucina: Velvet di GeD ■ Elettrodomestici: Smeg
7) L’armadio specchiato
Delimitato lateralmente da due spalle in muratura, è chiuso da ante scorrevoli rivestite con una superficie a specchio. Nella corridoio, il gioco di riflessi moltiplica in larghezza e in altezza le dimensioni; e amplifica anche la luce prodotta dai faretti incassati nel controsoffitto.fiorentini-s-margherita-corridoio
  • Nell’abitazione rinnovata il disimpegno della zona notte diventa molto più di una zona di passaggio. Definito da un ribassamento in cartongesso di circa 30 cm e illuminato lungo il percorso da faretti a incasso, è arredato con armadiature su misura che sfruttano in lunghezza e in altezza le pareti oblique.
Un bagno risolve la camera
Per ottenere la superficie minima prevista dalla normativa per la camera matrimoniale – dotandola al contempo di un piccolo ambiente di servizio a uso esclusivo – si è scelto di integrare nella stanza alcuni elementi del bagno e di lasciarli a vista. Una soluzione che è sia estetica sia funzionale.fiorentini-s-margherita-camera2
Lavabo minimal e doccia in nicchia
Entrambi gli elementi sono installati lungo la stessa parete diagonale della camera, il box è parzialmente schermato all’interno di una rientranza. L’inserimento di lavabi, docce e vasche a vista all’interno della stanza da letto è oggi facilitato da un design sempre più curato e da materiali esteticamente gradevoli.
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  • Nella camera di forma irregolare il letto tessile è stato sistemato sul lato in cui l’ambiente è più largo, riservando invece la zona più stretta alla doccia in muratura e al lavabo. Ai piedi del letto basta una sedia di design dalle linee morbide per ricavare un piccolo angolo relax. • Lavabo: Miniwash 40 di Ceramica Flaminia, design Giulio Cappellini • Poltrona: Tripolina di Citterio • Doccia: piatto di Duravit, pannelli vetrati di Vismaravetro. • Contenitore sotto il lavabo: Componibili di Kartell.
Aperture scorrevoli
Nella zona notte l’utilizzo di porte a scomparsa interno muro ha consentito di recuperare centimetri utili senza togliere spazio alla camera, al bagno e al disimpegno con gli armadi. Grazie alla finitura bianca i pannelli si confondono con le pareti.
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Le metrature minime

In fase di ristrutturazione, rispetto al precedente lay-out, la camera matrimoniale è stata spostata; si è inoltre ricavato un secondo bagno con accesso diretto dalla stanza. Obiettivo di questa nuova posizione all’estremità della pianta è stato quello di occupare il minor spazio possibile per i due ambienti rispettando comunque le metrature minime imposte dai regolamenti edilizio e d’igiene e sfruttando al meglio una zona di forma irregolare. l Nella maggior parte dei Comuni, per la camera matrimoniale è prevista una superficie minima di 14 mq, compresa l’eventuale cabina armadio; per quanto riguarda il secondo bagno, deve misurare almeno 2 mq e può essere senza finestra con sistema di aerazione meccanica. l I sanitari vanno installati in un ambiente indipendente, chiuso da una porta, mentre doccia, vasca e lavabo possono essere lasciati a vista, anche in camera. Al di là del fatto che è consentita dalla normativa e che permette di recuperare i metri quadrati minimi richiesti, questa soluzione migliora la vivibilità della stanza: si evita infatti che questa debba avere misure troppo anguste per lasciare posto a un bagno a uso esclusivo grande abbastanza per contenere tutti gli elementi indispensabili.
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Il progetto
Nell’appartamento a pianta irregolare, con superficie di circa 75 mq, la disposizione preesistente è stata modificata con una nuova distribuzione che ha valorizzato la forma asimmetrica. La realizzazione di tramezzi con taglio obliquo che seguono l’andamento dei muri perimetrali ha permesso di ottimizzare gli spazi, agevolando i passaggi interni. Rispetto allo stato di fatto, il nuovo schema prevede ora una distinzione più netta tra parte giorno e notte: ridimensionando il corridoio, è stato ricavato un disimpegno che distribuisce le due camere e i due ambienti di servizio; lungo il percorso, le pareti libere sono sfruttate per alloggiare gli armadi. Ricavato ex novo in fase di ristrutturazione, il bagno più piccolo, con accesso dalla stanza matrimoniale, occupa insieme a quest’ultima l’area in cui si trovavano in precedenza la cucina e il bagno principale; con questa soluzione viene utilizzato al meglio un angolo stretto e irregolare che rappresentava uno spazio perso.
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8) Più ampio il living
Uno degli obiettivi della ristrutturazione è stato quello di ingrandire il soggiorno. È bastato eliminare un tramezzo per ottenere una zona giorno unita all’ingresso, che integra pranzo, area conversazione e cucina a vista.
9) Tende a tutta parete
In tutta l’abitazione le grandi aperture vetrate sono schermate da tendaggi che, partendo dal soffitto e arrivando fino a terra, valorizzano le linee verticali degli ambienti facendoli sembrare così più alti; e grazie al tessuto semitrasparente non si crea una barriera troppo netta tra l’interno e l’esterno. Questa soluzione permette infine di nascondere il cassonetto della tapparella che spesso costituisce nei locali un elemento di disturbo visivo
10) Sanitari sospesi
Fissati alla parete, non interrompono la continuità del pavimento in parquet e aumentano quindi visivamente la profondità del locale. Bidet e wc sospesi si possono in genere installare senza problemi su tramezzi con profondità di almeno 15 cm per consentire il passaggio degli impianti.fiorentini-s-margherita-bagno3
  • Nel bagno, attrezzato su due lati, la fascia bassa delle pareti è rivestita fino a un’altezza di 120 cm circa con un mosaico monocromatico colore azzurro acqua. Il pavimento, come nel resto della casa, è invece in parquet di rovere sbiancato. • Sanitari sospesi: Link di Ceramica Flaminia

70 mq: casa con veranda

La casa, un comodo bilocale con cucina separata e due ampi terrazzi, è stata ristrutturata migliorandone la funzionalità e aumentando la luminosità. E in più è stata ricavata la cabina armadio.

Con la ristrutturazione della casa è stata valorizzata la luminosità degli interni, caratterizzati da ampie aperture. L’intervento ha riguardato alcune opere murarie e la sostituzione delle finiture, finalizzando gran parte dei lavori a una migliore fruibilità dei terrazzi. Con beneficio di tutta l’abitazione, che vede rinnovato il look e aumentato il comfort degli ambienti
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  • La veranda sul terrazzo interamente limitata da vetrate è arredata con una coppia di poltroncine gemelle d’antiquariato, attualizzate con un rivestimento in tessuto a fantasia floreale e rigato di Silva. Il tavolino al centro, modello 269 Mex, è disegnato da Piero Lissoni per Cassina.
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  • Il salotto è in una posizione privilegiata, godendo di un ampio spazio autonomo, con il divano ad angolo, un modello in tessuto realizzato artigianalmente – appoggiato alle pareti e orientato verso la veranda attigua. La lampada da terra è il modello Toio di Flos, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni.
Legno e cristallo, un binomio vincente
All’abitazione si accede tramite una scala con arrivo diretto nella zona giorno; da questo livello, sul quale si sviluppa tutto l’appartamento, la salita prosegue con una nuova rampa in vetro che porta a un soppalco “trasparente”. Direttamente collegato al living, l’ambiente centrale della casa ospita zona pranzo e cucina. È stato organizzato secondo la forma della stanza, evitando modifiche alla muratura.
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  • Nell’ambiente giorno l’arredamento abbina pezzi d’epoca, come le cassapanche accanto al vano scala, ad altri di produzione attuale. Un gradevole contrasto di stili ripreso anche nei materiali: il parquet in rovere, esteso a gran parte dell’abitazione, è accostato al vetro extrachiaro utilizzato per la scala e il soppalco con zona lettura e relax.
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  • La cucina si sviluppa in linea ed è stata realizzata su misura e secondo un progetto personalizzato. Si sviluppa con basi alternate a cassettoni in finitura laccato lucido bianco a cui è sovrapposta una fila di pensili ad anta unica in wengé. Il forno a incasso è Siemens. Per inquadrare la cucina e renderla più compatta, è stata realizzata una veletta in cartongesso che riproporziona l’altezza del soffitto abbassandolo a filo dei pensili: si crea in questo modo una sorta di nicchia, con un volume più equilibrato. Il rivestimento a terra in legno prosegue dal salotto, creando continuità visiva.
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  • In corrispondenza della finestra, nel punto di maggiore ampiezza del locale, è sistemato il grande tavolo quadrato; dalla parte opposta rispetto alla zona cottura, arredata con una composizione lineare. La zona pranzo, spaziosa e in piena luce, ha un grande tavolo in wengé, la stessa essenza della porta scorrevole che separa il living. Entrambi, come anche i contenitori a giorno che arredano le pareti, sono realizzati su disegno degli architetti che hanno curato il progetto degli interni. In corrispondenza del piano, la sospensione Amax di FontanaArte. Runner di Lisa Corti; vaso e bicchieri da collezione di Carlo Moretti.
Aperture con vista sul verde
Un corridoio di nuova realizzazione disimpegna rispetto al living la zona notte, che è composta dalla camera da letto e dal bagno posti di fronte. L’inserimento di questo filtro di passaggio ha comportato la riduzione dei due locali, a vantaggio però di una migliore funzionalità degli spazi, ricavando anche un vano guardaroba; in questo modo poi è stato possibile aggiungere nella stanza una cabina armadio. Molto luminoso, l’ambiente gode anche della possibilità di uno spazio esterno privato, un piccolo terrazzo attrezzato che si affaccia sull’interno dell’edificio: grazie alle due aperture affiancate, si ha una vista costante sul verde anche all’interno.
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  • Per la stanza matrimoniale si è optato per un mix, abbinando pezzi d’epoca a elementi contemporanei. Ai lati del letto tessile, la lampada da terra è Flûte Magnum di FontanaArte.

Parquet anche con il riscaldamento a pannelli
Escludendo il bagno e il disimpegno, la pavimentazione in rovere è presente in tutti gli ambienti. Rimosso il rivestimento esistente in moquette – che a sua volta ricopriva la finitura originaria in pietra – e reso omogeneo il sottofondo, a terra è stato posato il nuovo impianto di riscaldamento a pannelli. Infine è stato preparato il piano di posa per i listelli, con un massetto realizzato ex novo. A differenza di un tempo, l’utilizzo del legno per tutta la casa, compresa la cucina, con questo tipo di riscaldamento è consigliabile, perché oggi sono disponibili prodotti in grado di offrire alte prestazioni anche in condizioni ritenute “critiche”. Per il parquet da posare nella zona cottura (ma anche in bagno) qualche accorgimento è d’obbligo. Conviene orientarsi su essenze dure e resistenti, come rovere, doussié e iroko, con caratteristiche di elevata stabilità. Conta poi il trattamento superficiale: la vernice protegge maggiormente rispetto all’olio, che per essere ugualmente funzionale ha bisogno di ripristino costante.
Il progetto di ristrutturazione
Il progetto di ristrutturazione della casa di 70 mq ha conservato dell’esistente l’impianto distributivo e la destinazione d’uso dei locali. L’intervento si è concentrato su alcuni punti focali: la scala d’ingresso, con la modifica del vano e della seconda rampa con l’inserimento del soppalco interno in sostituzione di una vecchia passerella; la veranda sul terrazzo più grande, traslata e sostituita per un migliore utilizzo; la zona notte, con la realizzazione di un corridoio obliquo che disimpegna camera e bagno e fa anche guadagnare spazio per aggiungere un guardaroba. Nel caso specifico di quest’abitazione, poi, la veranda era già stata autorizzata in precedenza con un’idonea richiesta. Per realizzarne una ex novo, occorre prima verificare se è possibile, poiché comporta l’aumento della superficie dell’abitazione: informazioni in merito si possono avere presso l’ufficio tecnico del Comune di pertinenza. In più serve l’autorizzazione condominiale.
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fiorentini-casa-biffi-prima-scalafiorentini-casa-biffi-scalaPRIMA E DOPO La scala è stata sostituita e il vano ridimensionato, con aumento della superficie in soggiorno; anche il soppalco è nuovo.
Piani in vetro, sostegni in acciaio
Scala e soppalco sono stati realizzati con una struttura portante composta, rispettivamente, da profili (di 2 x 8 cm tagliati a laser) e da travi in ferro verniciati di bianco. Per i gradini e per il piano di calpestìo è stato utilizzato invece vetro extrachiaro con spessore di 3 millimetri. La rampa appoggia a terra alla partenza ed è anche assicurata al soppalco e al muro di arrivo tramite specifici bulloni. Per reggere il nuovo livello è stato necessario incassare lungo tutta la parete perimetrale una trave a C, nella quale sono stati inseriti, oltre alle lastre trasparenti, una serie di travetti posti in senso trasversale a questa. A soffitto è stata applicata un’altra trave per fissare i tiranti metallici che sostengono il soppalco.
fiorentini-casa-biffi-caminofiorentini-casa-biffi-prima-camino PRIMA E DOPO Il camino ha cambiato aspetto con una cornice in beola bianca, lo stesso materiale utilizzato anche per i pavimenti degli spazi di servizio.
fiorentini-casa-biffi-camera2fiorentini-casa-biffi-prima-disimpegnoPRIMA E DOPO Il disimpegno della zona notte risulta trasformato riproporzionando camera e bagno; al suo posto è stato ricavato un corridoio obliquo.
fiorentini-casa-biffi-bagnofiorentini-casa-biffi-prima-bagnoPRIMA E DOPO Il bagno è stato rinnovato con un rivestimento in lastre di beola bianca; l’ampia doccia in muratura con pareti scorrevoli in cristallo è in alternativa alla vasca.

Loft: una casa rinnovata con tante idee

In un loft già adattato ad abitazione, un nuovo progetto d’arredo ha valorizzato la superficie su due livelli. Punto di forza, gli spunti creativi che trasformano le irregolarità dell’edificio in vantaggi funzionali.

L’abitazione ha una superficie totale di 81 mq, suddivisa tra piano terra (67 mq destinati alla zona giorno con servizi) e soppalco (14 mq per la camera da letto). In passato ristrutturati per raggiungere i requisiti indispensabili al cambio di destinazione d’uso – da laboratorio a residenza – gli interni sono stati ora rivisti in funzione delle esigenze dell’attuale proprietario. Dal tipico ingresso, con i portoni a tutt’altezza in ferro e vetro, si accede direttamente in soggiorno: l’ambiente, già aperto in origine, è rimasto invariato per preservarne le caratteristiche tipologiche. In una logica di funzionalità operativa e di comfort, le varie zone sono disposte secondo la forma “frastagliata” dell’edificio.casa-bruno-fiorentini-esterno

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  • Il vano diventa vetrina:  Una rientranza esistente nella parete esterna – probabilmente il vuoto tecnico di un vecchio camino – è stata trasformata in un espositore per oggetti da collezione. Profonda poco meno di 30 cm, è accessoriata all’interno con mensole trasparenti di lunghezza variabile e illuminata dal basso con microluci dedicate. Per la chiusura: un’anta rasomuro in vetro con telaio di legno. Sebbene l’ambiente sia aperto e con altezza costante, zona pranzo e salotto adiacenti risultano ben separati: l’effetto è dovuto alla posizione degli elementi d’arredo principali, orientati in modo da contrastare la continuità.


In soggiorno una parete decorata
 
È rifinita con la tecnica della spugnatura. Si esegue in tre mani, cui corrispondono tre tonalità del colore desiderato (in questo caso il grigio). La più chiara si applica come fondo (si può anche optare per il bianco); si procede con quella media che va data con la spugna: la si immerge nella tinta e si tampona sul muro senza strofinare. Si termina allo stesso modo ma con la sfumatura più scura. Anche traspirante: per questa casa è stata utilizzata una tinta naturale a base di caseina, calce e pigmenti di terre. Oltre a una resa estetica d’effetto, si ottiene anche un obiettivo funzionale, perché il prodotto applicato non forma un film sulla muratura, ma uno strato traspirante che evita la formazione di condensa. Requisito fondamentale quando si tratta di pareti perimetrali.
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  • Per il living sono stati mixati nuovi acquisti ed elementi d’arredo provenienti dall’abitazione precedente dei proprietari. Trait d’union per un buon risultato gli abbinamenti cromatici (per esempio tra le sedie e uno dei divani), con note accese di rosso che si ritrovano in più punti della casa. Divano in tessuto rosso: modello Milano di Bedeve Salotti 
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Doppio ripostiglio dietro il muro

Con un divisorio e un soffitto in più
In soggiorno un tramezzo in cartongesso definisce uno spazio di servizio – una sorta di intercapedine nascosta – in corrispondenza della parte irregolare di ambiente. A tutt’altezza, è suddiviso orizzontalmente in due volumi separati e indipendenti. Al livello Dimensionato e rifinito per sembrare più un’anta di un mobile che una porta, un battente in legno – con apertura verso il soggiorno – consente l’ingresso al ripostiglio. In quota dentro il nuovo ripostiglio con l’aggiunta di un solaio portante – costruito con putrelle di ferro fissate alle pareti perimetrali e assito di legno – è stato definito un secondo vano per contenere, posto a un livello superiore. Vi si accede con un’anta dedicata, uguale a quella inferiore per estetica e larghezza, ma alta la metà. Ante in legno realizzate da Rossini Marco Falegnameria (costo 700 euro).CDC.01_13_SOGGIORNO
 
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  • Libreria recuperata: Pur non essendo realizzata su disegno, la libreria che fa da sfondo al tavolo riesce a incorniciare perfettamente il radiatore. Questa composizione è ottenuta utilizzando i moduli di una precedente struttura e aggiungendo ripiani o fianchi per adattarla alle nuove dimensioni. Il tutto è stato poi uniformato alla parete con pittura bianca. Applique con stelo risolve l’illuminazione dall’alto sul tavolo: l’altezza notevole del soffitto e la presenza del lucernario non consentivano una lampada a sospensione, mentre la piantana avrebbe tolto spazio a terra. • Lampada a parete: Tolomeo Mega di Artemide (con diffusore personalizzato).

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  • Molti tratti denotano l’origine della costruzione, compresi quelli aggiunti nel tempo con i vari interventi: la rampa in metallo e il soppalco in ferro, ma anche la pavimentazione in piastrelle di gres formato maxi. All’ingresso e in salotto, dove si ha l’altezza massima, sono installati al soffitto ventilatori a pale. Si attivano quando sorge l’esigenza di favorire il ricircolo d’aria: anche durante la stagione invernale, quando il calore tende a salire causando il raffreddamento delle zone a ridosso del pavimento. La zona cottura è a vista ma a sinistra dell’ingresso è delimitata da un piano snack, posto a penisola, che interrompe la continuità del top. Sotto il soppalco è illuminata con un sistema sospeso di lampade dedicate e prende anche luce dal portone d’entrata e dalla porta dell’antibagno. Cucina, piano e sgabelli: di Ikea
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Sotto la scala: contenitori sospesi e su ruote, di produzione
Calcolando una larghezza della rampa di circa 75-80 cm, lo spazio sottoscala è tutt’altro che trascurabile, anche se irregolare in altezza. Per arredarlo si è optato per moduli indipendenti, una serie di elementi singoli, a integrazione della cucina che è sulla parete opposta, più facili da posizionare dato il vincolo del radiatore esistente. Oltre al frigorifero freestanding, posto dove l’altezza è massima e il soffitto regolare, anche gli altri pezzi hanno profondità di 60 cm in modo da non sporgere rispetto alla rampa ma rientrare perfettamente nel suo ingombro. Sono stati scelti un elemento pensile, che utilizza la parete libera sopra il corpo scaldante, e un modulo base che invece sfrutta la parte più bassa. Dotato di ruote, questo può essere spostato per agevolarela pulizia del pavimento.
Da un punto di vista estetico si è puntato sul bianco, facile da abbinare ai colori già presenti, con inserti di colore rosso per ravvivare.
L’alternativa: chiuso e su misura: con un tamponamento in cartongesso a filo della rampa e con ante, il sottoscala può essere chiuso ricavando un vano per contenere. L’interno si può attrezzare con mensole, ganci per appendere o strutture modulari. Con una profondità maggiore di 70 cm e altezza massima che supera i 200 cm, conviene prevedere almeno un punto luce e una presa elettrica.

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  • Dalla cucina si accede ai locali di servizio: prima si entra in un disimpegno che, in base alla normativa locale, può contenere il lavabo. Solo dopo una seconda porta si trova il bagno. Nell’antibagno e in bagno le porte sono in vetro acidato: la luce filtra da un ambiente all’altro fino alla cucina, garantendo comunque la privacy.
     
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  • Atmosfera relax per la zona notte, dalle doghe a pavimento in legno color mogano alla tinta terra delle pareti che circondano il letto: sfumature messe in risalto grazie alle tonalità neutre degli arredi. L’armadio può stare solo parallelo al letto, nella rientranza lunga 260 cm: il lucernario sul tetto e l’arrivo della rampa ne vincolano infatti la posizione nell’ambiente. Per avere più spazio per contenere, il guardaroba – che è realizzato artigianalmente – è un maxi vano unico, chiuso da due ante scorrevoli.
La base del letto attrezzata
La pedana in muratura che costituisce la base del letto corrisponde al soffitto del bagno al livello inferiore, nel quale era stata mantenuta un’altezza notevole con la prima ristrutturazione. Il vantaggio dunque è doppio.
La base misura L 256 x P 157 x H 36 cm; per arrivare alla lunghezza del materasso matrimoniale di 190 cm, è stato aggiunto un elemento aggettante realizzato su misura di L 160 x P 33 cm. È strutturato come un contenitore doppio, con cassetti indipendenti. Ai due lati, invece, la base libera di 48 cm è un’utile superficie d’appoggio.
● Tutto il pianale è rivestito con listelli di legno: l’effetto finale è quello di un “tatami personalizzato”. Per avere un’altezza più consona, la sola superficie corrispondente al letto (L 160 x P 190 cm) è rialzata di circa 10 cm e definita con un bordo che aiuta anche a contenere materasso e biancheria. In più: la testata funzionale Applicata direttamente a parete, la testata formata da listelli di legno – un modello di produzione – ruba al letto pochissimo spazio: lo spessore è inferiore a 1 centimetro. Le mensole portaoggetti sono incastrate a sbalzo negli spazi e si possono spostare. Sopra, un ulteriore ripiano consente di appoggiare le abat-jour, per avere luce dedicata dall’alto
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Tra base d’appoggio e piano materasso:  circa 25-30cm.
 
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La doccia prende luce e aria dall’alto con il box
Nel bagno al piano terra, la doccia utilizza tutta la parte in fondo al locale, cui corrisponde un lucernaio nella falda del tetto. Per questo motivo – cioè per aeroilluminare in modo naturale l’ambiente – il volume è a tutt’altezza, estendendosi anche al livello superiore. E in camera sporge definendo una nicchia.
La finestra in bagno: quando è obbligatoria
In questa casa è stato necessario trovare una soluzione per aeroilluminare in modo naturale il bagno: lo imponeva la normativa locale, in base alla quale in un appartamento di superficie superiore a 70 mq il locale di servizio non può essere cieco. Alcuni Regolamenti, infatti, per esempio quello attualmente in vigore a Milano, consentono che il primo (o l’unico) bagno sia privo di finestra e dotato di aerazione meccanica attivata, purché l’abitazione sia inferiore a 70 mq e con una sola camera da letto. Le disposizioni igienico-edilizie vanno assolutamente rispettate, non solo per il comfort della casa, ma perché requisiti imprescindibili di abitabilità di un alloggio.
Il progetto
Piano terra
L’ampio spazio al piano terra è stato ottimizzato senza snaturarne il carattere, ma anzi sfruttando la sagoma atipica – e la doppia altezza in alcuni punti – come plus a vantaggio della nuova distribuzione. In parte vincolato al riutilizzo di alcuni mobili, il lay-out messo a punto ha limitato le opere murarie alla realizzazione a secco di un doppio ripostiglio. Schermata da una tenda alla veneziana, la nicchia è usata come spazio di servizio.
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1: salotto, 2: pranzo, 3: cucina, 4: bagno
 
Primo piano:
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